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Earth Overshoot Day: deficit della biocapacità terrestre rispetto all’Impronta Ecologica dell’umanità

Domenica 5 Giugno ricorreva la Giornata Mondiale dell’ambiente, che proprio quest’anno ha raggiunto i 50 anni dalla sua istituzione nel 1972 in occasione della prima Conferenza dell’Onu sull’Ambiente.

Organizzata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, per questa ricorrenza è stato ripreso lo stesso slogan della prima giornata del 1972: “Only one Earth”. L’obiettivo è quello di ribadire la necessità dell’adozione di uno stile di vita sostenibile nel rispetto delle risorse limitate del Pianeta.

Il riallacciarsi ad un tema non scontato è, purtroppo, sintomo di come siano ancora attuali problematiche e moniti che hanno reso necessaria l’istituzione di questa giornata.

Un’infelice ricorrenza, a questa collegata, è quella dell’Earth Overshoot Day (EOD), ovvero il giorno del sovrasfruttamento della Terra.

Frutto del calcolo della Global Footprint Network (un’associazione no profit), con questa data si vuole indicare il giorno dell’anno nel quale l’umanità ha consumato le risorse ambientali generate dal Pianeta ogni anno.

Più in dettaglio, vengono calcolate le risorse generate dalla biocapacità terrestre nell’arco temporale di un anno e confrontate con l’impronta ecologica dell’umanità, ossia le risorse richieste durante l’anno di riferimento.

Osservando l’andamento di questo indicatore dal 1972 ad oggi non si può non notare come vi sia stato un continuo peggioramento in termini di sovrasfruttamento delle risorse.

L’Earth Overshoot Day è passato dal 10 Dicembre, nel primo anno in cui è stato stimato, al 29 Luglio registrato nel 2021: gli unici scostamenti da questo trend negativo sono stati registrati per alcuni anni all’inizio degli anni ’80 e anche nel 2020, in corrispondenza del periodo legato alla pandemia di Covid-19.

Sulla stessa scia è possibile rappresentare la medesima informazione utilizzando un differente indicatore: quello dei “pianeti necessari” a sostenere la richiesta di risorse da parte dell’umanità, a parità di biocapacità terrestre.

Anche questa misura mostra efficacemente come lo stile di vita impostosi negli ultimi 50 anni sia lontano dalle capacità della Terra di generare risorse: servirebbero quasi due Pianeti per soddisfare l’attuale domanda.

Le due misure appena mostrate possono essere ricalibrate ed esposte anche a livello di singolo Stato. Nello specifico:

  • L’EOD indicherebbe il giorno in cui l’umanità terminerebbe le risorse terrestri in un anno, se tutti adottassero lo stile di vita di quello Stato;
  • I “pianeti necessari” invece, specularmente, rappresenterebbero il numero di pianeti che potrebbero soddisfare la richiesta di risorse consumando come lo Stato in questione.

 

Per citare il caso legato all’Italia, l’EOD nel 2022 è ricaduto in data 15 maggio (ben 230 giorni prima della fine dell’anno) e i “pianeti necessari” corrisponderebbero a 2,72 (di gran lunga oltre la media mondiale pari a 1,75 nel 2021).

 

Un ultimo indicatore, di più complessa comprensione, capace di rapportare la domanda di risorse dell’umanità e la biocapacità terrestre è quello dell’”Impronta Biologica”.

Questa sta ad indicare l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate dall’umanità e ad assorbire i rifiuti prodotti, soddisfando le “concorrenti” richieste di risorse (concorrenti in quanto limitate). Il risultato di questo indicatore è espresso in “ettari globali”.

Se in passato era d’uso domandarsi quante persone potevano insediarsi su un dato territorio in maniera sostenibile, con l’Impronta Ecologica si misura quanto territorio sia necessario per sostenere quella data popolazione.

L’utilizzo di risorse si riflette su 6 differenti categorie di “terreno”:

  • Terreno per l’energia
  • Superficie per produzione di legname
  • Terreni adibiti alla pesca
  • Superficie edificata
  • Terreno agricolo
  • Terreno adibito al pascolo

 

Considerando la produttività delle diverse tipologie di superficie terrestre s’individua l’area equivalente necessaria per produrre la biomassa usata da una popolazione secondo il suo stile di vita e consumo.

 

Questa misura mostra in maniera impattante (anche a livello visivo) come la parte di biosfera necessaria ad assorbire la CO2 emessa bruciando combustibili fossili (oppure quella necessaria ad ottenere biomasse da cui ricavare combustibile diverso da quello fossile) sia negli anni aumentata a dismisura.

In conclusione, è ormai chiaramente dimostrato e rappresentato come sia urgente un cambiamento radicale nel modo di agire nei confronti del pianeta Terra. È contro ogni logica continuare ad adottare uno stile di vita che va contro un monito tanto importante quanto vero: esiste “Only one Earth”.

 

Fonti:

https://www.worldenvironmentday.global/about/theme

https://www.overshootday.org/newsroom/past-earth-overshoot-days/

https://www.overshootday.org/newsroom/country-overshoot-days/

https://www.footprintnetwork.org/resources/data/

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