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L’offerta ferroviaria in Italia

Come in molti Paesi del mondo, anche in Italia le ferrovie svolgono un ruolo molto importante nel panorama dei trasporti pubblici, offrendo ai viaggiatori un servizio alternativo all’automobile. Il trasporto ferroviario è uno dei modi più ecologici per viaggiare: nel 2018 i trasporti hanno costituito il 25% delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE e solo lo 0,4% sono attribuibili a quello ferroviario1.

Nel recente periodo a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia del Covid-19, il sistema di trasporti ferroviario in Italia si è trovato più volte in difficoltà, con regole che sono cambiate innumerevoli volte in parallelo con l’evoluzione dei contagi per cercare di garantire i distanziamenti. Nel 2021 i passeggeri in circolazione si sono ridotti su tutti i treni: su alta velocità e Intercity (fino a -40%), su quelli regionali (-45%)2.

Ma come si distribuisce la rete ferroviaria nel nostro Paese?

In Italia possiamo contare su quasi 20.000 km di binari, suddivisi tra rete a binario doppio e semplice. Al Nord troviamo le regioni con il maggior numero di chilometri di rete ferroviaria, complice anche le dimensioni e la geomorfologia dei territori. Tra tutte spicca il Piemonte con i suoi quasi 2000 km, seguita da Lombardia ed Emilia-Romagna.

Cambia in parte la classifica delle Regioni se contiamo le stazioni ferroviarie. Tra i territori che contano più stazioni, assieme alla Lombardia (295) ed Emilia-Romagna (240), troviamo la Campania (281) e il Lazio (229).

Nel trasporto ferroviario regionale, nonostante l’aumento complessivo dei passeggeri negli ultimi anni, si nascondono in realtà differenze rilevanti sia in termini assoluti che nell’andamento tra le diverse aree del Paese. Basti pensare che il numero degli spostamenti sui convogli regionali è aumentato tra il 2011 ed il 2019 del 6%, invece il numero delle corse in circolazione ogni giorno è cresciuto solo dell’1,7%2.

 

Nel complesso la quantità di treni regionali in servizio, considerati tutti i gestori, è finalmente tornata ai livelli del 2010, ma dopo anni di riduzione e con notevoli differenze tra le Regioni.

1 Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente

2 Fonte: Legambiente, Rapporto Pendolaria 2022

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